La paura prevalente dei giovani toscani è quella del futuro. E più sotto, nella fascia di età compresa tra i 20 e i 30 anni, c’è il timore dell’abbandono e della solitudine (48%), e quello per le malattie o la morte (45%).
Il dato emerge dall’ultimo studio condotto dall’Ordine degli psicologi toscani tra marzo 2022 e marzo 2023, frutto di un questionario compilato da 1.112 iscritti all’ordine e che ha visto la collaborazione del laboratorio di psicometria dell’Università di Firenze. Se la fascia d’età dove viene rilevata una maggiore paura della guerra è quella dei bambini, esplodono l’abuso digitale e i disturbi del sonno, mentre crescono rispetto a un anno fa i problemi relazionali.
In generale, il 73% dei professionisti che hanno compilato il questionario ha registrato un incremento delle richieste di prestazione psicologica. Così tra le problematiche più frequenti emergono la sintomatologia ansiosa (50%), seguita da problemi relazionali (20%) e la sintomatologia depressiva (11%). La fascia di età in cui è stato rilevato un maggiore incremento di richieste è quella dei giovani adulti, cioè tra i venti e i trent’anni (44%), seguita da preadolescenti e adolescenti (31%). Ed è tra i giovani, in particolare, che viene segnalata una maggiore richiesta di aiuto per l’abuso digitale e social (75%), oppure per dipendenze patologiche (53%), disturbi del sonno (56%) e ossessivo-compulsivi (53%).
Il quadro “manifesta come una serie di fattori esterni, vecchi e nuovi, abbia impattato pesantemente sullo stato di salute psicologica dei toscani. L’uscita dalla pandemia ha lasciato strascichi importanti”, commenta la presidente dell’ordine, Maria Antonietta Gulino. “L’affacciarsi della crisi energetica e l’impennata dei costi delle materie prime, la difficoltà a trovare alloggi fuori dalla famiglia, hanno minato la sicurezza economica acquisita o da acquisire. La guerra a due passi da casa e i disastri ambientali hanno plasmato paure inedite”.
I giovani "hanno paura del futuro perché non sono sicuri del presente", aggiunge il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. "Come politica dobbiamo pensare a questo fattivamente. I dati presentati dall'Ordine degli psicologi ci dicono due cose: la salute mentale è fondamentale quanto quella fisica e che la scelta del Consiglio regionale di approvare la figura dello psicologo di base è stata d'avanguardia". Perché la salute mentale "deve essere un diritto accessibile a tutti. In tante altre Regioni ci hanno chiesto informazioni per istituire una legge simile, siamo stati degli apripista. Continuare a finanziare ancora di più lo psicologo di base non solo è una questione di civiltà, ma un investimento sulla fiducia del futuro dei giovani toscani".
