"Per i medici di base, che rappresentano il primo approccio del cittadino con il Servizio sanitario nazionale, dopo la pandemia registriamo situazioni di lavoro che non sono più catalogabili come 'normali'.
E questo soprattutto a causa della carenza di personale: si lavora sotto organico e con molta burocrazia, un fatto che sta lentamente portando i medici a disaffezionarsi a un eventuale ingresso nel Servizio sanitario nazionale, diventato ormai poco attrattivo". Lo ha affermato il presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma, Antonio Magi, ospite di Radio Radicale. "Chi va in pensione- ha proseguito- non viene sostituito ma, cosa più grave, è che chi oggi è in servizio sta andando via prima dalla pensione. Dobbiamo intervenire sul fronte delle retribuzioni e rendere più attrattivo il nostro Servizio sanitario nazionale per evitare la fuga all'estero".
"A Roma- ha concluso Magi- in questo periodo abbiamo perso molti professionisti: nel Lazio, nel 2021, erano 4.654, oggi sono 4.046. In un anno e mezzo abbiamo perso circa 300 medici di famiglia. Un fatto, questo, che in prospettiva diventerà molto grave, perchè già oggi sono presenti aree carenti in cui molti pazienti non possono contare sul proprio medico di famiglia".
