"In Irlanda l'alcolismo è un problema sanitario nazionale. Ho avuto modo, di recente, di parlarne con il ministro della Salute irlandese proprio di recente. I dati indicano, inoltre, che la popolazione irlandese non è a conoscenza dei rischi per la salute collegati all'alcol. Credo che l'alfabetizzazione sanitaria sia invece una componente importante in tutte le nostre azioni".
Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al convegno 'Vino e Salute', organizzato da Coldiretti e Filiera Italia, in occasione del Vinitaly, che ha preso il via oggi a Verona.
"Siamo impegnati, insieme agli altri ministeri interessati, a promuovere nelle scuole la cultura della prevenzione e degli stili di vita sani: è bene- ha proseguito l'esponente del governo- che i bambini imparino da subito l'importanza di una dieta corretta ed equilibrata, di praticare attività fisica, di non fumare e di non assumere alcol finché non si diventa adulti e, una volta adulti, di non eccedere".
"Da parte nostra, e anche della filiera produttiva- ha poi sottolineato Schillaci- è costante lo sforzo a rendere i cittadini sempre più consapevoli del bere in maniera responsabile. Ma promuovere questa consapevolezza è cosa ben diversa dall'apporre un'etichetta come quella proposta dall'Irlanda, che non fa differenza tra una bottiglia di vino e una di liquore, che come sappiamo, sono molto diversi".
"Il vino- ha poi ricordato il ministro della Salute- ha una composizione differente. Contiene considerevoli quantità di composti fenolici con una spiccata attività antiossidante, e la quantità di alcol è inferiore ai superalcolici".
"Less is better, meno è meglio, è il concetto condiviso dalla Comunità scientifica internazionale- ha concluso Schillaci- e alla base della cultura del bere a basso rischio: un approccio responsabile che tutti condividiamo".
