Il lancio di una strategia su scala continentale che mira a rafforzare le capacità degli ospedali pubblici e dei centri sanitari locali dell’Africa nel diagnosticare e gestire le “malattie non trasmissibili gravi”, come l’anemia falciforme e il diabete, è stato annunciato nel corso di un summit dei ministri della Salute africani organizzato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a Lomè, capitale del Togo.
Stando a quanto riferito dallo stesso ente dell'Onu sul suo sito, il programma presentato nel corso del vertice parte dalla constatazione che "nella maggior parte dell'Africa le malattie gravi non trasmissibili sono curate nelle strutture sanitarie terziarie, che si trovano principalmente nelle grandi città" e che questo "aggrava le disuguaglianze sanitarie, poiché pone l'assistenza al di fuori della portata della maggior parte dei pazienti che vivono in aree rurali, periurbane e i pazienti a basso reddito".
Da qui quindi, l'esigenza di creare un sistema che esorti "i Paesi della regione a istituire programmi standardizzati per affrontare le malattie croniche gravi e non trasmissibili garantendo che i farmaci, le tecnologie e la diagnostica essenziali siano disponibili e accessibili negli ospedali distrettuali". Secondo l'Oms "solo il 36% dei Paesi africani ha riferito di avere medicinali essenziali per le malattie non trasmissibili negli ospedali pubblici". Matshidiso Moeti, direttrice regionale dell'Oms per l'Africa, ha affermato che la strategia annunciata a Lomè, denominata Pen-Plus, "segna un passo importante nel miglioramento della salute e del benessere di milioni di persone nella regione".
Stando ai dati dell'organismo Onu, il 66 per cento dei casi di anemia falciforme che si registrano nel mondo sono concentrati in Africa. Nel 2019 oltre 36mila abitanti del continente hanno perso la vita a causa di questa malattia, che consiste in una malformazione genetica ereditaria dell'emoglobina. Questo dato segna un aumento del 26 per cento rispetto al numero di decessi riscontrati nel 2000. Nel corso del summit di Lomè è stata lanciata parallelamente anche una campagna per sensibilizzare e affrontare questo disturbo. Secondo i dati dell'International Diabetes Federation (Idf) invece, una coalizione di 240 organizzazioni da 160 Paesi del mondo, nel 2020 in Africa 416mila persone sono morte a causa del diabete.
