Anche gli animali da compagnia scappati dalla guerra in Ucraina insieme ai loro padroni devono essere registrati al più presto nei registri delle Ausl dell’Emilia-Romagna.
A sentenziarlo è la Regione, con una comunicazione inviata nei giorni scorsi a tutte le aziende sanitarie e anche all’Ordine dei veterinari. La direttiva va seguito alla decisione assunta dal Ministero della Salute, che ha accettato l’introduzione in Italia di animali da compagnia provenienti dall’Ucraina, compresi quelli “non conformi alla normativa comunitaria”, anche al fine di “tutelare il rispetto del benessere animale”.
Per questo la Regione si è affrettata a scrivere a enti e associazioni, perchè qualora “vengano a conoscenza dell’introduzione in Emilia-Romagna di animali da compagnia al seguito dei cittadini provenienti dall’Ucraina, è necessario che informino tempestivamente i servizi veterinari Ausl localmente competenti” per tutti gli interventi necessari, compresa “l’identificazione e registrazione nell’anagrafe regionale degli animali d’affezione”. Ai Servizi veterinari delle Ausl dovranno essere comunicati tipologia e numero di animali, la loro identificazione, il nome del proprietario e l’indirizzo di destinazione in Italia. Gli stessi dati dovranno poi essere girati al Ministero della Salute.
Nella circolare, la Regione Emilia-Romagna precisa anche che “gli animali da compagnia al seguito, salvo situazioni particolari e dietro valutazione del servizio veterinario Ausl, non devono essere separati dal proprietario e possono essere lasciati presso il domicilio di destinazione dei rifugiati o le strutture di accoglienza, in quanto l’allontanamento dal proprio animale, anche dal punto di vista del sostegno affettivo, potrebbe causare ulteriore sofferenza”. Per spiegare la situazione ai rifugiati, la Regione ha predisposto anche un volantino in lingua ucraina con tutte le informazioni del caso e con i numeri di telefono dei servizi veterinari di ogni provincia.
