"Nel prendere atto delle dichiarazioni dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, che definiscono il dramma del popolo ucraino come 'la crisi di profughi più veloce in Europa dalla seconda guerra mondiale', i Medici della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) dichiarano la propria totale disponibilità a fornire una concreta e fattiva opera professionale assistenziale nei confronti di un popolo così duramente colpito". Lo si legge in una nota della Federazione.
"Accogliendo con favore la decisione dell'Unione Europea di applicare la direttiva sulla protezione temporanea, la Fimmg mette a disposizione la propria rete capillare e diffusa di medici di famiglia e continuità assistenziale, potenziata anche dalla disponibilità dei medici che hanno lasciato l'attività professionale per raggiunti limiti di età. Pur nelle gravi difficoltà causate ancora dalla pandemia Covid19, che continua a provocare incrementi enormi dei carichi di lavoro- prosegue la nota- i medici della Fimmg non possono e non vogliono esimersi dal fornire il loro concreto aiuto, nelle normali sedi di erogazione del proprio servizio assistenziale e/o in sedi apposite delle loro Aggregazioni funzionali territoriali, senza distinzioni o differenza dell'assistenza erogata nei confronti dei propri assistiti.
La Fimmg quindi, sulla base di quanto sopra dichiarato, rende nota la propria disponibilità a concordare con le autorità nazionali e regionali, le ulteriori modalità organizzative per una efficace erogazione della indispensabile assistenza medica ai profughi di guerra della Ucraina", conclude la nota.
