Sono 138 le persone ricoverate per polmonite nei comuni del basso bresciano e in paesi limitrofi, secondo quanto riportato dall’ATS di Brescia, nel periodo che va dal 2 al 7 settembre. La preoccupazione è rivolta specialmente alla fascia d’età degli anziani, più suscettibili alle conseguenze potenzialmente infauste di questo tipo di patologie.
“La polmonite è il nemico numero uno degli anziani ricoverati – evidenzia Michele Conversano, presidente di HappyAgeing, Alleanza italiana per l'invecchiamento attivo - le cause possono essere numerose e bisogna tenere alta la guardia per prevenire tutte le sue forme batteriche, come quelle da legionella, bonificando gli impianti idrici e circoscrivendo immediatamente le aree di contagio, a quelle da pneumococco, contro le quali abbiamo un potente alleato nel vaccino. La polmonite pneumococcica è una malattia che – da sola – provoca oltre 9 mila morti l’anno, soprattutto negli over 65".
"In attesa di conoscere la causa specifica dell'epidemia – prosegue Conversano – ricordiamo che mentre le polmoniti da legionella si possono prevenire attraverso una rigorosa attenzione alle riserve idriche, esistono forme di polmonite, ahimè molto frequenti, contro le quali è sufficiente una vaccinazione – inserita perlatro nei LEA – che è gratuita, si fa una sola volta e protegge per tutta la vita".
"Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale, inserito nei Livelli essenziali di assistenza, parla chiaro – ricorda Conversano -: le persone che compiono 65 anni hanno il diritto, in qualunque parte d'Italia, alla vaccinazione gratuita contro le polmoniti. Per far conoscere ai cittadini questa opportunità di prevenzione che si effettua una sola volta e che mette al riparo per sempre dal rischio mortale di una polmonite, HappyAgeing, l'Alleanza italiana per l'invecchiamento attivo, è impegnata in un'azione capillare sul territorio verso la popolazione, verso le istituzioni e verso la componente sanitaria. Una guerra contro il tempo per salvare migliaia di vite umane, vittime delle malattie prevenibili e della non conoscenza di questo diritto".
